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Missione cristiana e colonizzazione caratterizzano, a partire dal XVI secolo, il grande movimento d’espansione che spinge gli Europei all’esplorazione di nuovi mondi, al dominio dei popoli e alla conquista délie anime. Dapprima l’associazione délie due intraprese spinge i teologi spagnoli a interrogarsi sulla legittimità di condurre la co­lonizzazione in nome dell’evangelizzazione. Ma la costruzione di imperi immensi fa accettare ben presto la colonizzazione corne una nécessita storica e un’occasione prowidenziale per ampliare il regno di Dio. La questione si sposta, dunque, sulla modalità adeguata a realizzare una colonizzazione cristiana e a salvaguardare l’indi-pendenza délia missione. Neanche la seconda espansione coloniale del XIX secolo, in un conteste segnato dalla rivoluzione industriale e dalla mondializzazione ciel capita­lisme, mette in causa la volontà di collaborazione, anche se scatena critiche e suscita rivalità tra missionari e colonizzatori. La convergenza degli interessi, almeno a brève termine, si trasforma più spesso in connivenza e prende la forma di una collaborazione strumentalizzata dalla propaganda coloniale. Tuttavia, un esame più attente délie stratégie, tlegli obiettivi e délie realizzazioni fa emergere, nel lungo période, l’incom-patibilità délie due logiche; si evidenzia che la missione si è associata alla colonizza­zione senza perô legarsi alla sua sorte. Il conflitto dei nazionalismi impone, dopo la Seconda Guerra Mondiale, la separazione tra i due movimenti; l’emancipazione dei popoli colonizzati avanza, mentre la missione rinuncia a un proselitismo aggressivo per esaltare l’inculturazione o la contestualizzazione. La posizione del cristianesimo e il suo modo di concepire il rapporte con il monde restano profondamente segnati da questa ambigua awentura. Guy Bedouelle Claude Prudhomme, specialista délia storia délia diffusions del cattolicesimo attraverso la missione, è prof essore di storia contemporanea all’Università Lumière-Lyon 2.